BENEFICI AL PERSONALE SANITARIO

Gene Anderson* sottolinea il positivo cambiamento nell'atteggiamento del personale sanitario che segue il programma mamma-canguro: l'introduzione di questo metodo umanizza il comportamento dell'équipe incaricata della cura del neonato e ne modifica l'atteggiamento nei confronti delle famiglie.

La relazione diventa quella di un gruppo compatto preoccupato unicamente del benessere del neonato, con tutti i suoi componenti che operano uniti nel reciproco rispetto.

I genitori diventano i primi attori al centro stesso del reparto. Il metodo mamma canguro dà loro fiducia in se stessi, li rassicura nelle loro competenze, offrendo gli strumenti per seguire meglio di chiunque altro il proprio fragile bambino.

Il sovraccarico di lavoro nel reparto di neonatologia diminuisce. 

La madre è in grado di nutrire il proprio piccolo più spesso di quanto non farebbe un'infermiera che deve seguire un gran numero di bambini: uno stomaco piccolo ha bisogno di essere riempito poco e spesso, e ciò rappresenta un sovraccarico di lavoro che può essere perfettamente assorbito da una mamma addestrata, specialmente nei Paesi in via di sviluppo dove la carenza di personale è diffusa.

Le infezioni ospedaliere si riducono: quando chiedete ad una mamma di lavarsi le mani con cura prima di toccare il proprio bimbo, è certo che non si scorderà di farlo! 

Chi non crede nel metodo mamma canguro pensa che la presenza della mamma in un reparto di neonatologia aumenti la possibilità di infezioni, ma in realtà avviene il contrario. Le infezioni mortali sono spesso dovute a germi presenti nell'ambiente ospedaliero, mai a quelli presenti nell'ambiente familiare.

Si rileva una diminuzione notevole del periodo di ricovero neonatale.

FONTI: tratto da Una mamma canguro Red-Edizioni Gentilmente concesso dall'autrice Nathalie Charpak

*Scienziato americano che nel 1991 ha pubblicato una rassegna di tutti gli articoli sul metodo mamma canguro.

 

 

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