NIDCAP Negli ultimi anni, grazie ai progressi ottenuti in campo ginecologico e neonatale, è aumentata la sopravvivenza di neonati prematuri con peso alla nascita ed età gestazionale estremamente bassi. Il metodo NIDCAP risponde alle necessità professionali come ai bisogni del bambino e della sua famiglia e quindi può definirsi uno strumento in più per affrontare le situazioni complesse in una TIN. Il metodo Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program (NIDCAP) è un programma di valutazione e assistenza personalizzata allo sviluppo neuro-comportamentale del neonato pretermine, centrato sulla famiglia. Il programma si basa sulla teoria sinattiva dell’organizzazione comportamentale, sviluppata nel 1982 da Heidelise Als, neuro-psicologa e ricercatrice presso il Childre n’s Hospital di Boston: il comportamento del neonato si manifesta attraverso segnali osservabili del funzionamento di cinque sottosistemi funzionali (autonomo, motorio, stati comportamentali, attenzione/interazione, autoregolazione). I cinque sottosistemi maturano in maniera indipendente, ma in continua interazione tra loro e con l’ambiente. Attraverso il suo comportamento il neonato manifesta le sue competenze, i suoi punti deboli e le strategie adottate per adattarsi all’ambiente extrauterino. Il programma NIDCAP, tramite l’osservazione comportamentale del neonato, permette di individuare le strategie operative per un’assistenza personalizzata che promuova il suo sviluppo neuro-comportamentale e rafforzi allo stesso tempo il legame genitore-neonato. Infatti i genitori vengono supportati nella comprensione delle competenze del loro bambino, in modo da essere di sostegno al suo sviluppo globale (Ballweg, 2001). Numerosi
studi hanno validato il metodo NIDCAP, dimostrando che questo
modello assistenziale determina: minore incidenza di
bronco-displasia grave, minor numero di giorni di ventilazione
meccanica, minore incidenza di emorragia cerebrale, minor numero
di giorni di nutrizione parenterale, un passaggio più rapido alla
completa alimentazione enterale.
Tratto da www.ipasvi.it
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